Voglio essere io a dire come mi chiamo: nome e paradigma identitario nella letteratura italiana della migrazione

Autori

  • Vera Horn Universidade de São Paulo

DOI:

https://doi.org/10.11606/issn.2238-8281.v0i15p147-160

Parole chiave:

Letteratura italiana della migrazione, Identità, Alterità, Nome

Abstract

Nel confrontarsi con l´altro e con la società di accoglienza, il imigrante è portato ad un processo di rinegoziazione e ridefinizione del concetto d´identità, spesso dissipata, rinnegata, diluita in questo confronto. In questo senso, il nome, che costituisce uno degli aspetti della più complessa questione della formazione delle identità a seguito dei processi migratori, diviene un mezzo di affermazione e di salvaguardia dell´identità personale e culturale stessa contro l´appiattimento che può caratterizzare il processo d´inserimento e di integrazione sociale e che talvolta è raprresentato proprio nel tentativo di ribattezzare il migrante. La letteratura della migrazione in Italia, che può ormai vantare una produzione consistente che dura da quasi un ventennio, si é tavolta soffermata su questo problema nel suo percorso evolutivo, per mezzo di racconti, anche di recente pubblicazione, di cui a seguire daremo notizia.

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Biografia autore

  • Vera Horn, Universidade de São Paulo
    Mestre em Língua e Literatura Italiana pela Universidade de São Paulo/USP, está cursando o doutorado em Italianísitca na Universidade de Pisa.

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Pubblicato

30-04-2008

Fascicolo

Sezione

Literatura italiana e emigração

Come citare

Horn, V. (2008). Voglio essere io a dire come mi chiamo: nome e paradigma identitario nella letteratura italiana della migrazione. Revista De Italianística, 15, 147-160. https://doi.org/10.11606/issn.2238-8281.v0i15p147-160